domenica 10 marzo 2013

E' solo il nome che fa la differenza.

Oggi ritorno qui. E ritorno poi in una rubrica molto sentita e cercata che è quella che su questi lidi noi amiamo chiamare: la mia cucina.
Ma prima di inziare, lasciatemi dire una cosa, anzi due, ma facciamo pure tre. Procediamo sempre per punti perchè io amo fare così e questo è il mio palcoscenico dove posso fare quello che voglio.

1. Torno sul blog e mi accorgo di quel banner orribile che adesso mostra pure il delirio che saltuariamente intraprendo su Twitter. Che bello. Che gioia. Tanto non mi ero sputtanato abbastanza.

2. Le settimane della moda sono ufficialmente finite e noi possiamo finalmente rilassarci e smettere di piangere dalla giuoia perchè Raf Simons coi suoi disegni ci fa sempre questo effetto.

3. Oggi mi sono svegliato definitivamente alle 16.35 e quindi sono talmente riconglionito che gli errori di battitura si palesano ogni due parole. Siate clementi, io farò del mio meglio.

Ma avventuriamoci nella questione del giorno: la mia cucina.
Ieri era un altro sabato piovoso che ci obbligava a stare murati in casa perchè i nostri capelli tendenti al riccio proprio non dovevano essere mostrati alle umane genti, o rischiavamo la reclusione per atti osceni in luogo pubblico. Come impiegare al meglio queste sfortunate contingenze? Cucinando.
Ora, mio padre, che fa poche volte la spesa ma quando la fa è convinto di avere un esercito norreno in casa da sfamare, aveva comprato un mese fa delle zucche in numero di 6. Di quelle oblunghe, che sembrano i palloncini dei clown. Ora, capite bene che far fuori 6 zucche in una famiglia composta da tre persone più una (mia sorella cara) che girovaga saltuariamanete tra queste mura non è cosa semplice. Per quanto possa essere buona, se te la ritrovi nel piatto per 6 giorni di fila dopo un po' anche basta. In ogni caso, eravamo riusciti a farne fuori 4: soltanto due minacciavano ancora la nostra pace dei sensi. Così, ieri ho deciso che avrei fatto dei muffin dolci alla zucca con gocce di cioccolato, giusto per reinterpretare questo ortaggio in un modo diverso. Così, armato di buona volontà e ingegno, sono andato sulla pagina di GialloZaffy (tra l'altro loro, screanzati, non ci mettono le gocce di cioccolato) e ho letto la ricetta, che per altro avevo già letto tempo fa, ma mi era sfuggito questo particolare: la zucca doveva essere precotta nel forno per un'ora. Ora io dico, cara Sonia, secondo te io ho lo sbatty di aspettare un'ora per fare 'sti cavolo di muffin? MA IO NON CREDO PROPRIO.Stavo per abbandonare le speranze e gettarmi nella disperazione, oltretutto perchè avevo reclutato dei volontari per pulire la zucca perchè io non ne sono proprio capace. Pensate la rabbia di quei volontari se non l'avessi usata! Ad un tratto pensai che la Peronaci mentiva, che il forno non era necessario, che era solo una scusa per scoraggiarmi, affinchè io non la superassi col mio estro in cucina. Ho optato per questo stratagemma che si rivela sempre utile più o meno dalla Rivoluzione Industriale: il vapore. Ebbene sì, 10 minuti di cottura al vapore equivalgono a un'ora di forno a 200°. Per non parlare del fatto che si risparmia elettricità. Così mi sono infilato in un armadio scomodissimo della cucina per tirare fuori l'oggetto tecnologico che ha il nome di vaporiera e ho proceduto. Risultato sensazionale.

Successivamente, ho proceduto secondo ricetta. Mescolando, impazzendo, aggiungendo ingredienti con la delicatezza di un camionista incazzato perchè è in riserva, ho ottenuto il composto desiderato.


Quello che vedete sulla destra non è vomito di bambino posseduto dal dimonio ma zucca frullata.

Non vi preoccupate se prima di aggiungere la farina il composto assume una consistenza inquietante. E' tutto normale. Credetemi, so che è difficile farlo ma CREDETEMI. Ah, non usate, come ho fatto io, il miele di eucalipto perchè se no per tirarlo giù dal vasetto ci vorrà la forza del dio Thor e il tempo della formazione delle rocce metamorfiche. Meglio il millefiori, che ha un nome inquietante ma per lo meno scivola meglio.


Questo il risultato, prima che siano aggiunte le gocce.

Purtroppo però ho commesso un passo falso, un errore madornale, uno sbaglio di valutazione imperdonabile. La ricetta di GialloZaffy, che è solo un complotto per farvi sentire inadeguati, ve lo ricordo, dice di aggiungere al composto un cucchiaino di bicarbonato. Ma in casa mia il bicarbonato è una polvere segreta che scompare quando ti serve e te la ritrovi sotto il naso quando proprio non sai che fartene. Ho quindi sostituito il cucchiaino di bicarbonato con un cucchiaino di lievito per dolci. Ed è stata una puttanata, perchè con un cucchiaino e basta NON LIEVITERANNO MAI. Vi do quindi due suggerimenti che possono salvarvi il culo la prossima volta che farete dei muffin:

1. Se dovete andare a far la spesa prima, comprate la farina autolievitante, così non dovrete avere lo sbatti di comprare pure il lievito, e noi tutti siamo per un mondo meno sbatti. Poi vi vengono belli soffici e gonfi.

2. Se non avete il bicarbonato, sprovveduti che non siete altro come me, non limitatevi a far l'equivalenza un cucchiaino di bicarbonato=un cucchiaino di lievito, perchè i muffin li vedrete solo nella fotografia. Quelli che avrete voi saranno buoni comunque, ma totalmente differenti, e questo vi getterà nello sconforto assoluto che neanche la Benny Parodi che sbaglia a impastare potrà risollevarvi. Meglio mettere tutta la bustina di lievito, per non sbagliare ecco.

Comunque, ho proceduto a mettere l'impasto a cucchiaiate nei pirottini, facendo un bordello che non avete proprio idea. E' solo fortuna che non ci sia una macchia d'impasto sul soffitto. In ogni caso, se volete divertirvi, come ho fatto io, al lancio dell'impasto tramite cucchiaio nei pirottini sperando di fare canestro (tra poco sarà uno sport olimpico con numerosi adepti), fatelo fuori casa se poi dovete pulire voi.



Ecco, questo è stato il risultato. Come vedete alcuni presentano le gocce in superficie, altri, per motivi arcani e a me sconosciuti, li presentano in profondità. Tutto ciò è stato molto debilitante.

Ma il punto è che, se non vi sono usciti i muffin, potete fregare tutti chiamando questi dolcetti "Tortine alla zucca con gocce di cioccolato dove capita". Perchè alla fine è il nome che fa la differenza, e se li chiamate così nessuno potrà rinfacciarvi nulla.Dove arriva il mio ingegno io proprio NON LO SO. Sono così furbo a volte che non riesco a credere davvero che io sia la stessa persona che non sa bere dai bicchieri di plastica senza sbrodolarsi come Ciccio Bello Sbrodolino Sul Pancino.

Ora purtroppo io, dopo questo post, sono sputtanabile da chi in cucina è più bravo di me. Ma tanto lo ero anche prima da altre categorie di persone, quindi non me ne preoccupo. E poi io ritengo Benedetta Parodi una grande cuoca, cosa vi aspettavate?





2 commenti:

  1. un altro con l'apostrofo AIUTOOOO

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    1. "3. Oggi mi sono svegliato definitivamente alle 16.35 e quindi sono talmente riconglionito che gli errori di battitura si palesano ogni due parole. Siate clementi, io farò del mio meglio."

      VEDO CHE SAI LEGGERE! Comunque ho corretto.

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